Pista di Fondo

 

 

Siamo felici di annunciare l'Aperta della pista nei WE.

 

La pista di fondo si trova al fondo del paese sulla provinciale che porta al Pian della Mussa.

Trovaci in Via Roma 139, Balme (TO).

BALME

 

 

 

 

 

A soli 55Km, dal capoluogo piemontese, Balme (1432m.) è il più alto comune delle valli di Lanzo, ultimo comune della valle di Ala di Stura.

Culla dell'alpinismo piemontese, storico luogo di villeggiatura del secolo scorso, meta oggi di alpinisti esperti come di semplici escursionisti amanti della montagna incotaminata e dai paesaggi maestosi e silenziosi.

 

 

Balme offre ai suoi visitatori un comprensorio di sci nordico di circa 20km di piste (a meno di eccezionali condizioni di innevamento che permettono ulteriore allungamento), da 1400 a 1900 metri di quota, con ogni livello di difficoltà.

Su queste nevi 1896, i pionieri di questo sport, Aldo Kind e Stefano Roiti, utilizzarono per la prima volta gli sci di fondo salendo al Pian della Mussa.

 

PISTA DI FONDO.

 

Le piste di Balme sono gestite dall'Associazione La Piutà in collaborazione con il comune di Balme, che ha regolamentato un apposita l'accesso al Pian della Mussa durante la stagione invernale.

La pista di fondo per il Pian della Mussa - PISTA ROITI - inizia dopo le ultime case del capoluogo e segue il tracciato della strada provinciale (chiusa dutante il periodo invernale),

Mentre coloro che salgono a piedi, con gli sci d'alpinismo, o con le racchette da neve deveono utilizzare la pista appositamente tracciata che sale sul versante destro della valle - PISTA KIND -.

Una volta affrontata e terminata la salita, che porta da Balme al Pian della Mussa, i vari tracciati e tutti concatenati e percorribili singolarmente, si snodano sul rinamato pianoro inun ambiente di alta montagna dominato dall'imponente l'Uja della Ciamarella e della Bessanese.

Tutte le piste sono approntate per la doppia tecnica: passo alternato e skating.

Tutto il comprensorio viene battuto il venerdì notte per il sabato, il sabato notte per la domenica, tutte le festività viene battuta tutte le notti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Piutà offre presso il rifugio escursionistico "Les Montagnards" in Frazione Cornetti 73 - 0123/233073 - la possibilità di noleggiare attrezzature per lo sci di fondo e gli altri sport e divertimenti invernali. (tel. +39 347.3632282 o +39 333.3203582).

 

 
 
 

PISTE con DISLIVELLI.

 

Pista Rocca Tovo - 2 km. BLU

Anello che si sviluppa all'inizio del Pian della Mussa al riparo del vento.

Pista Ghiaries - 4 km. BLU

Anello pianeggiante che percorre in lungo il Pian della Mussa dapprima attraversando il bosco di Larici e succesivamente seguendo il letto della Stura per il rientro.

Pista variante Ghiaires - 2 km.

ariante che inizia poco prima della metà della Ghiaires e propone salite alternate a discese più impegnative. Si toccano dapprima due alpeggi attraversando boshi di larici e quindi si scende per noi risalire in diagonale sotto le bastionate dei Pian dei Morti caratterizzate da imponenti cascate di ghiaccio. Raggiunto l'ultimo alpeggio, Rocca Venoni, si reintra per una lunga discesa fino a ricongiungersi con la pista precedente poco oltre a dove si era partiti. La discesa è filante con curve ad ampio raggio per cui in caso di neve  dura si presenta veloce.

Pista Valanga Nera - 2 km.

Anello che si dirama a metà circa della pista Ghiaires e propone una salita di un chilometro e successivamente discesa di pari lunghezza. Dinorma si sale nel vallone ai piedi del Rifugio Città di CIriè per raggiungere il ponte di Rocca Venoni; in caso di innevamento con curve ad ampio raggio per cui in caso di neve dura si presenta veloce.

SI RICORDA CHE TUTTE LE PISTE HANNO UNSENSO DI PERCORRENZA INDICATO DALL'APPOSITA CARTELLONISTICA.

Ad ulteriore riprova del corretto senso di marcia si precisa che nei tratti di discesa non vengono tracciati i binari (eccezion fatta per la salita da Balme al Pain della Mussa che vede il doppio senso di circolazione) e che i binari si trovano sempre sul lato estro della pista rispetto alsenso di marcia,. Eventuali conseguenze di incidenti dovuti a percorrenzacontro mano ricadono interamente sulla persona contromano. A tal proposito potete consultare le norme di comportamento in pista .

 

 

 

 

 

 

RACCHETTE DA NEVE

Le racchette da neve sono usate da secoli dai montanari per muoversi sulla neve e per preparare la slitta con le slitte (link sito museo).

Le racchette sono facili da usare anche per chi nn ha dimestichezza con gli sci e permettono di percorrere la montagna innevate liberamente senza fatica.

il comprensorio di Balme comprende un gran numero di percorsi praticabili in estate a piedi ed in inverno con le racchette, permettono di raggiungere importanti mete escursionistiche ed alpinistiche. Alcuni sono segnati e battuti in permanenza, altri sono semplicemente indicati e descritti, lasciando ai più esperti l'emozione di aprire la propria traccia nella neve alta.

 

PISTA  ADOLFO KIND - Verso il Pian della Mussa

VAL SERVIN - Sentiero Natura.

 

PISTA  ADOLFO KIND

Balme - Pian della Mussa

Dislivello: 350 m;

Ore di percorrenza: 1h;

Periodo consigliato: tutto lanno;

Cautele: in inverno, con innevamento abbondante e recente porre attenzione alle valaghe.

Percorso "Storico", perchè seguito da Adolfo Kind e Stefano Roiti nela prima escursione sciistica documentata in Italia, avvenuta nel dicembre del 1896.

La pista segue il tracciato della vecchia mulattiera. Interessante vista sulla grande parete rocciosa dei Torrioni del Ru , sul lato opposto della valle, luogo dove gli stambecchi trascorrono i mesi invernali e primaverili.

Inizia al piazzale del PAkinò e sale lungo la pista della sciovia fino ai Pra sec, ai margini della borgata Cornetti. Di qui prosegue in piano fino al Roc d'la GHieri (palestra di roccia di Rocca Sari) , con interressante vista sulla cascata la gorgia.

A questo punto è possibile collegarsi con il posteggio della pista di fondo, attraverso il Pount dìì Làder o con l'inizio della pista Roiti, attraverso il Pount d'Bougoùn.

Poco prima del Pount d'Bougoun, sulla sinistra, è possibile  vedere il riparo sotto roccia, bàrma, dove durante la seconda guerra mondiale

furono trucidati te partigiani il cui nome è ricordato in una lapide sulla facciata della chiesa di Balme. Proprio a fianco della palestra di roccia, un cartello indica un grande muro a seco che sosteneva, negli anni '30, il trampolino per il salto con gli sci.

La pista, finora pianeggiante, sale bruscamente fino al pianoro della Oudjièri, che deve il suo nome alla coltivazione dell'orzo. Passando nei pressi dell'alpeggio del Castàss, procede indirezione della borgata Bougoùn le cui case si intravedono a breve distanza. A valle della borgata, si passa a breve distanza dal cosidetto Altare Preistorico, segnalato da un cartello. Nei pressi si trovano i ruderi di una cappella del XVII secolo, distrutta dalla grande valanga del 1972 ( osservare le protezioni a cuneo che difendono le case della borgata).

Oltreppasata la borata, la pista risprende a salire, con alcuni tornanti, fino all'alpe Tchavanàttess, nei pressi un cartello indica la Arpòsa dìi Mort, luogo in cui due rocce di uguale altezza, sui due lati della vecchia mulattiera, permettevano ai portatori di appoggiare la barella durante il trasporto funebre di coloro che morivano al Pian della Mussa. Tale sosta aveva anche unpreciso significato rituale ed era occasionedi una preghiura.

Ripresa la salita, si giunge così all'inizio del Pian della Mussa ...m,in prossimità del ponte che permette di accedere alla pista di discesa Pista Roiti.

 

VAL SERVIN - Sentiero Natura

 

 

Lasciate alla spalle la frazione Cornetti di Balme si sale lentamente fino a raggiungere un breve pianoro detto Pra Sec. Il sentiero ora si fa piuttosto ripido, fino a raggiungere la case Arbosètta, capolinea della piccola sciovia del Pakinò, oltre il quale si apre il vallone di Servìn. Di qui la vista spazia sul vecchio centro di Balme e sulla grandiosa parete che sovrasta il paese (Ròtchess d'Bàrmess). Si distingue bene anche il muro paravalanghe che protegge il villaggio dalle slavine molto frequenti durante tutto l'arco del periodo invernale. Si prosegue ora in leggera discesa, per poi atraversare un ripido canale dopo il quale si scende alla borgata Li Frè, che significa "I Fabbri", 1495 m .

E' questo un insediamento fondato nel secolo XV da mnatori bergamaschi e valsesiani venuti a sfruttare le miniere di ferro del monte Servin. Attraversata la frazione, si prosegue in direzione delle case Kiòss, per raggiungere l'imboccatura di una miniera abbandonata dalla quale veniva

 

estratto minerale di talco. Prima di giungere alla miniera può essere interessante soffermarsi davanti ai resti della baita del Casoùn, interemente costriuta sfruttando un grande riparo sotto roccia come tetto. Questi ripari sono detti bàrmess e da essi deriva il nome di Balme.

Lungo tutto il percorso non è infrequente ncontrare gli animali che in gran numero popolano la zona. tra questi la poiana è probabilmente il valatile che si presenta con il maggior numero di esemplari.Attraversando un fitto bosco il sentiero prosegue verso l'alpe Tchavàna, per poi discendere sul fondo del vallone in prossinità di un'immane roccia solcata da una gigantesca fenditura a ridosso della quale sorge la baita Li Soùgn, gli acquitrini, 1518 m .

Di fronte alla baita, alla sommità di un masso annerito dal fuoco, si possono scorgere coppelle incise nella roccia, a testimonianza dell'antichissimo insediamento umano nel luogo. Si prosegue ora costeggiando il torrente fino alle cascate del Rio Pountàt, che d'inverno si tratramutanoin palestra di ghiacci. Altro incontro possibile è quello con gli aironi intenti a pescare dal bordo delle pozze. Si attraversa quindi la testa del vallone, superando il torrente su una rustica passerella di legno. Raggiungete le baite di Piàn Salè 1600m dove si incrocia il sentiero GTA che porta al Col Paschièt, la pista scende ora lungo il lato destro del vallone di Servìn fino ad attraversareil ripidissimo canalone della Riva Loundji, nella parte alta del quale si può spesso vedere i camosci.

Sempre in leggera discesa, si attraversano ampie praterie, l'Sàgness, che significa"gli acquitrini", e poi, entrati in un fitto bosco di faggi, si giunge all'estremità superiore di unpendioerboso assai ripido, che in passato serviva per far rotolare i tronchi d'albero, il cui nome lou Rountch, ricorda l'opera di disboscamento e dissodamento. Il panorama torna ad allargarsi e si scorge la vetta della Ciamarella, massima elevazione delle Valli di Lanzo 3676 m.

Seguendo il sentiero tra salti di rocce, siscende fino alla Ghiacciaia formata da una galleria e da un anfratto anturale della montagna che riempito di neve attraverso un pozzo conservava il ghiaccio per ill paese tutta l'estate. Si risale quindi il torrente fino alla radura di Pian Tchurìn, dove una caratteristica sorgente richiama spesso la presenza di

animali selvatici; a poca distanza si raggiunge un bel ponte in legno detto Pont Bianc. Ritornati alla frazione Cornetti, si risale la borgata, passando accanto alla fontana del Corn, sormontata da un corno di stambecco, che rocirda nel nome quello della famiglia di minatori, i Cornetto, che fondarono l'insediamento nel XII secolo.

Di qui si ritorna al capoluogo seguendo il percorso d'andata.

 

 

 

 

                    Falesie

 
 

 

 

 

 

 

 

 

Nome

Lunghezza - Grado

A KINDER mt.    6 - 3
B KINDER mt.    6 - 3
C KINDER mt.    6 - 3
D KINDER mt.    8 - 4
E KINDER   mt.    8 - 4+

 

Nome

Lunghezza - Grado

1

TOK

mt. 12 - 4

2

P.M.

mt. 12 - 5+

3

RELAX

mt. 10 - 4

4

LILLY

mt. 10 - 4

5

LA CRESTINA

mt. 10 - 3

6

IL FOL

mt. 15 - 5

7

LA REGINA

mt. 15 - 6a

8

IL RE

mt.18 - 6a

9

GINEVRE' 1

mt. 45 - 4 e 5

10

GINEVRE' 2

mt. 45 - 4+ e 5

11

LA PIUTA'

mt. 40 - 4+

12

SHERPA

mt. 40 - 4

13

PUNGIDITO

mt. 10 - 3

14

MICROTAC

mt. 10 - 5

15

COSMOS

mt. 10 - 4+

16

VIPER

mt. 10 - 6a

17

ZENIT

mt. 10 - 5